Elisabetta Canalis: «Non mi perdonano di essere felice»
Da un anno è al fianco dell'uomo più sexy del pianeta, e a Vanity Fair, che le dedica la copertina in edicola dal 4 agosto, parla per la prima volta del suo amore con George Clooney.
Lago di Como: l'auto varca il cancello di Villa Oleandra. George Clooney è sulla porta, bermuda e maglietta a righe con il numero 23 sulla schiena. Gli abiti potrebbero essere quelli di chiunque altro, ma il sorriso è hollywoodiano mentre il divo scende le scale, solleva il trolley e saluta l'autista: «Grazie per averla riaccompagnata». Poi apre la portiera: Elisabetta Canalis è tornata a casa.
Di questo periodo che cosa ricorderà?
«Credevo che il lavoro per me sarebbe sempre venuto al primo posto. Sono stata smentita. La mia vita sentimentale ha preso il sopravvento».
La sua partecipazione alla terza stagione della serie tv americana Leverage non ha messo tutti d'accordo.
«Non credo di aver mai studiato tanto, mai avuto lo stesso sano nervosismo, la stessa concentrazione sul lavoro come per questo nuovo progetto».
Non le hanno fatto male le critiche al suo lavoro?
«Sembra un luogo comune, ma purtroppo è vero: gli italiani non fanno mai il tifo per i loro connazionali che si guadagnano all'estero un'opportunità, un riconoscimento. Non mi aspetto di essere celebrata, ma nemmeno che i giornali del nostro Paese prendano come punto di riferimento critico un blog di gossip pieno di insulti, di razzismo, di violenza».
La infastidisce l'idea di essere ormai vista come parte di una coppia? Vi chiamano «i Cloonalis».
«Ma è una cosa solo italiana. Guardi che non sto facendo la finta modesta: in America non mi conosce nessuno».
A Los Angeles, fuori da casa sua, non ci sono i paparazzi?
«A volte mi seguono al supermercato, ma dopo un po' si stufano. Sono meno ossessivi dei loro colleghi italiani. Posso uscire a cena con il mio uomo senza essere particolarmente perseguitata».
Ci sarete al Festival di Venezia?
«No. Però il 29 agosto saremo a Los Angeles agli Emmy, i premi della Tv. Lui verrà premiato: non come attore, ma per il suo impegno umanitario. Per quello che ha fatto per i terremotati di Haiti».
Che cosa le piace di più in Clooney?
«Proprio questo. La sua umanità. La capacità di dare agli altri».
La vostra storia, all'inizio, ha suscitato parecchi dubbi, e anche parecchi «non è vero». Le ha dato fastidio?
«Non mi sono sentita offesa: è un'assurdità, non ha senso darle peso. Certo mi ha fatto effetto, l'altro giorno, sentirmi domandare dalla cassiera della Conad di Alghero: "È vero che sei fidanzata con lui?". Sì, è vero: stiamo insieme. Ho saputo di donne, anche nomi importanti, che per questo hanno tolto la sua foto dal desktop del computer. Forse sono un po' troppo stressate. Ma alla fine, la miglior rivalsa nei confronti degli invidiosi è la tua felicità. Perché è quella che non ti perdonano».
Quanto la rassicura Clooney?
«Molto: mi è sempre vicino».
Si sente coccolata?
«Come non lo ero mai stata».
Si sente mai insicura nel nuovo ambiente che frequenta?
«Spesso: sono insicura per indole. Ma, se sei amata, ti senti sempre splendida. È l'idea di essere così amata che mi sorprende».
Definisca George Clooney.
«La persona grazie alla quale la mia vita ha ripreso colore. Mi sento bene, leggera. Come quando avevo 18 anni».
Fonte. style.it
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