Ho sempre fatto le cose senza pensarci che è la cosa più bella
Pietro Taricone
Quinto appuntamento con Vanity la rubrica glamour di Unduetreblog, che racconta le star da un punto di vista diverso. La puntata odierna è dedicata come potete evincere dal logo, e dalla frase sopra a Pietro Taricone che come tutti sapete è scomparso prematuramente martedì. Parlare di qualcuno che non c'è più, rischia sempre di apparire retorico. Ecco perchè ci limitiamo ad un omaggio grafico, a riportare una sua frase di qualche tempo fa, e le dichiarazioni di chi l'ha conosciuto davvero bene ed esprime un pensiero senza ipocrisia, Daria Bignardi. Su Vanity di oggi troverete inoltre un intervista al bel Jackson Rathbone, protagonista tra gli altri di Twilight Eclipse, e dedichiamo al film (uscito ieri nelle sale) fenomeno del momento una breve galleria fotografica. Ringo si racconta alle soglie dei 50 anni, Elisabetta Canalis senza George Clooney, se la spassa con l'amica Maddalena Corvaglia. E ancora una Lady Gaga come non l'avete mai vista, ed un matrimonio esotico a sorpresa. Tutto questo e molto altro, su Vanity subito dopo il salto.
uando Pietro è entrato nella stanza, avevo pensato che aveva degli occhi gentili, e che era timido. Portava un maglioncino aderente, anche se era ancora estate. Era felice di essere stato scelto per la casa del Grande Fratello, e mi sorrideva. Voleva piacere. Mi era sembrato umile, e molto giovane. Prima di allora, l'avevo visto solo nei filmati delle selezioni. Erano tutti entusiasti di lui, perché era muscoloso e palestrato ma leggeva libri di filosofia.
Dopo quella volta, la prima che l'ho incontrato da sola, non l'ho rivisto sorridere spesso. Nella Casa, dopo pochi giorni, aveva sedotto Cristina, e si era inventato quell'impalcatura di coperte per fare l'amore con lei senza essere guardato. Non penso che avesse la minima idea di quello che stava succedendo fuori, delle prime pagine dei giornali, dello scandalo, delle dissertazioni sociologiche. Penso che volesse soltanto fare quello che sentiva, senza regole.
Io non avevo assolutamente capito che tipo era Pietro, la prima volta che l'ho incontrato. Avevo avvertito la sua sensibilità e la voglia di farsi conoscere, ma non avevo visto il Guerriero. Nella casa invece era diventato il leader, e sappiamo tutti che il vero vincitore di quell'edizione, e di tutte le altre edizioni, è stato lui. Adesso suona retorico dirlo, ma io questo l'ho sempre pensato, come tanti. Il motivo è semplice: Pietro c'era, come persona. Aveva un'anima. Si chiedeva il perché delle cose, cercava se stesso.
Mi ricordo di aver pensato che era un tipo femminile, la prima volta che l'ho visto, e ora capisco che era per questo, per come era sempre alla ricerca di se stesso e di un proprio posto nel mondo. Di solito cercare la propria identità con tanta determinazione, e anche sofferenza, è una cosa più femminile che maschile. Dopo Cristina, si era invaghito di Marina, che era molto carina e seducente. Fare casino con le ragazze, a venticinque anni, è normale, pensai. Ma credo che gli sia dispiaciuto, di aver fatto stare male Cristina.
Quando è uscito dalla Casa era già insofferente delle etichette che gli avevano appiccicato. Non si era montato la testa, come ha pensato qualcuno, soltanto gli era caduto il mondo addosso, e lui non voleva farsi schiacciare né incasellare.
Ci siamo rivisti poche volte. Mandati qualche messaggio. Mi ringraziava perché parlavo sempre bene di lui, gli rispondevo che se lo meritava. Mi piacciono le persone che lottano per essere se stesse, anche quando essere se stessi è complicato e rende la vita difficile. O forse la vita è difficile per tutti, ma alcuni devono lottare di più.
Dieci anni fa, a Pietro piaceva leggere e piacevano le macchine veloci. Lo psicologo del Grande Fratello disse che era troppo audace e che doveva stare attento. Io non capii perché.
L'ultima volta che l'ho incontrato è stato alle Invasioni Barbariche, pochi anni fa. L'ho trovato molto cresciuto. Intenso. Sempre molto sensibile, anche troppo. Si scusava di cose di cui non c'era bisogno che si scusasse. Era affettuoso e aveva ancora quegli occhi gentili. Gli piaceva la natura, stare da solo, leggere libri di storia e di filosofia, gli piacevano i cavalli e la sua famiglia. Provava a fare l'attore, e ci riusciva bene, ma era molto severo con se stesso. Era una persona autentica, e credo che fosse una persona buona, Pietro.
l suo personaggio Jasper Hale in Eclipse acquisirà un ruolo più centrale rispetto ai primi due capitoli, e diventerà "vegetariano". Nella vita reale Jackson non è però disposto a rinunciare ai suoi vizi, tra cui l'acool e le sigarette.
Partiamo dal grande dilemma di Twilight: Edward, il protagonista interpretato da Robert Pattinson, è innamorato di Bella. Ma poiché è un vampiro, l'unico modo per rimanere con lei è ucciderla. Tra fare del male alla donna che ama per continuare ad averla vicina oppure perderla per sempre lei che cosa sceglierebbe?
«La uccido. Anzi, no, mi suicido. Seriamente, non lo so. La vita è complicata e io, personalmente, sto ancora cercando di capire che cosa sia l'amore».
La prima definizione che le viene in mente?
«È come il whisky: ti scalda dentro, ti brucia le labbra, ti fa desiderare di averne di più, ma devi stare attento perché se esageri ti fa stare male».
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n giovane 50enne direttore di radio Virgin, l'unica radio italia tutta all Rock. Ringo si racconta a tutto spiano, alla soglia dei 50 anni.
Leggenda vuole che abbia avuto una storia con Charlize Theron.
«È vero. Una storiella. Ma le dissi che non ne avrei mai parlato. Geena Davis l'ho solo frequentata e mi sarebbe piaciuto portarmi a letto Dita Von Teese, ma non c'è stato nulla da fare».È vero che Bruce Willis era un cliente affezionato?
«Se passava per Milano, veniva. A volte, chiuso il locale, si andava a fare colazione insieme. Una volta, dopo il caffè, andò via con Aida Yespica».Ha avuto una figlia, Swami, da Elenoire Casalegno, che poi è stata, fino a un anno e mezzo fa, la compagna di Omar Pedrini. A Vanity Fair, Pedrini ha detto che gli impedite di vedere la bambina, cui è legato.
«Non è vero. E sono infuriato con lui solo perché non voglio che usi mia figlia per i problemi che ha con Elenoire».
Adesso è fidanzato?
«Sì, da quattro anni, con Rachele Sangiuliano, pallavolista. Abbiamo parlato di figli, ma c'è la sua carriera prima».C'è qualcosa che non si perdona?
«Di aver fatto abortire una mia ex fidanzata. Avevo 25 anni e lei non voleva».Altri sensi di colpa?
«Nel '93 chiesi al mio amico Pier Silvio Berlusconi di raccomandarmi per lavorare al Festivalbar. Non si fa».Come vi eravate conosciuti?
«All'Hollywood, dove veniva a ballare. Insieme siamo andati a vedere il Milan, a cavallo, a giocare a calcetto. Ad Arcore mi presentò anche suo padre».Come lo trovò?
«Simpatico. Mi disse che sapeva cantare e suonare, e che avremmo potuto fare qualcosa insieme. Ricordo quando scoprì che Pier Silvio aveva una moto: chiamò subito un meccanico e la fece sparire, aveva paura che il figlio si facesse male. Un'altra volta, mentre giocavamo a calcetto con le guardie del corpo, Silvio ci fermò e ci fece vedere una bandiera: "Vi piace?". Io, scemo: "È quella del Portogallo?". Mi guardò stizzito: "Ringo, è quella del mio partito". Era la bandiera di Forza Italia».È vera la storia di Bossi e del cagnolino?
«Certo. Ad Arcore veniva spesso Umberto Bossi. All'improvviso, mentre facevamo una partita, il bastardino Teo, l'unico sopravvissuto dopo che qualcuno aveva ammazzato tutti i cani della villa con le polpette avvelenate, azzannò al polpaccio Bossi. Gli fece due buchi grossi così, e lo medicammo noi perché perdeva parecchio sangue. Sarà stato meridionale, il piccolo Teo».
vacanza a tempo pieno per Elisabetta Canalis, 31 anni (a sinistra), e Maddalena Corvaglia, 30, fotografate in motoscafo sul lago di Como. L'amicizia tra le due, nata a Striscia la notizia dove hanno lavorato insieme come Veline, continua a distanza di anni. «A volte non ci vediamo per motivi di lavoro, ma siamo sempre molto legate», dice la Corvaglia che, la scorsa settimana, era stata sorpresa mentre si affacciava da una finestra di Villa Oleandra, la casa di George Clooney a Laglio. Ma, finora, del fidanzato di Elisabetta non c'è traccia: sta finendo le riprese di L'americano, in Italia. Invece, con la Corvaglia e la Canalis ci sono due cani: «Sono di Elisabetta. Io ho solo due gatti e il mio di cani, Tequila, è con mia mamma», sostiene la Corvaglia. Che si gode il riposo con l'amica: «Siamo qui a non fare assolutamente nulla. E questa, a Laglio, non è una puntata del mio programma di viaggi Sos Maddy, sul canale satellitare Marco Polo». Anche la Canalis, guest star nella serie americana Leverage, si gode l'amica in attesa di George.
a cantante, specialista in look eccentrici, sorprende ancora una volta, posando per Vogue Japan in versione maschile.
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