mercoledì 7 luglio 2010

Marina La Rosa:"Pietro,quanti finti amici"...

Marina La Rosa

"Quest'intervista non avrei mai voluto farla". Comincia così la chiacchierata di "Vanity Fair" con Marina La Rosa, che dieci anni fa, nel settembre del 2000, diventava una dei primi inquilini della Casa del Grande Fratello. Da quando Pietro Taricone è morto è sotto shock. Marina non perdona chi ha speculato sulla vicenda: "Gente che non lo vedeva da anni ne ha parlato come si fossero visti il giorno prima - dice -. Non sanno cosa sia il rispetto".

Lei e Pietro erano amici davvero, tanto che lei è stata la prima a presentarsi al capezzale di Taricone a Terni. "Non ci frequentavamo tanto - spiega -. Ma ci sentivamo regolarmente. Io e lui, con il passare del tempo, eravamo riusciti a instaurare un rapporto solido e sincero. Eravamo uniti da tante cose: l'instabilità, per esempio, che ha sempre caratterizzato le nostre personalità e le nostre scelte di vita. Ci confrontavamo spesso. Ma sempre tenendo fuori il lavoro".

Il loro ultimo incontro risaliva a un mese fa. "Ed è stato il solito Pietro - spiega -. Se capiva che stavi giù, che vivevi qualche difficoltà, era sempre pronto ad aiutarti, a invogliarti a fare, a non tirarti indietro. Era uno con le palle, merce sempre più rara".

Di tutto quello che è accaduto e si è visto in questi giorni, Marina non riesce proprio a mandar giù il comportamento di alcune persone, e il riferimento sembra chiaramente ad alcuni ex compagni della Casa. "Quel poco che ho visto in Tv mi ha fatto capire che tante persone non conoscono il significato della parola rispetto - dice -. Con quale faccia tosta persone che non lo incontravano da anni si sono messe a parlare di lui come se si fossero visti il giorno prima? Ma me l'aspettavo, sia chiaro".

Tutt'altro discorso invece per la gente comune. "È stata incredibile la reazione della gente - continua -. Che mi ha sorpreso, ma fino a un certo punto. Al di là dei luoghi comuni, 'o guerriero e via dicendo, tutti quelli che conoscevano Pietro rimanevano affascinati dal suo modo di essere. Aveva un entusiasmo travolgente, che riusciva in qualche modo a trasmettere a chiunque lo avvicinasse. Si buttava anima e corpo in ogni cosa, era curioso, affamato di tutto. Era sempre a correre dietro a mille cose, Pietro. Era la persona più viva che io abbia mai conosciuto".

da vanityfair e tgcom

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