giovedì 8 luglio 2010

VANITY: Marina La Rosa parla di Taricone "Quanti falsi amici, per Pietro in tv" Cristiano Ronaldo diventa papà. Clooney e Canalis dinuovo insieme a Como. Naomi Campbell "Che belli i 40 anni" Sebastian Vettel e Logan Lerman due baby divi. Lady Gaga ha una f

 

Sesto appuntamento con Vanity, la rubrica glamour di Unduetreblog che racconta i vip nel privato. Come potete evincere dal logo parte oggi la versione estiva della rubrica, che vi terrà compagnia per due mesi. A settembre tornerà la versione classica e originale. Nella puntata di oggi come sempre ricca , sono tanti i protagonisti, a partire da Marina La Rosa l'indimenticabile "gatta morta" del primo Grande Fratello, che dice la sua sulla morte dell'amico Taricone, e su chi professandosi amico è apparso in tv in ogni dove. Potevamo non parlare di Cristiano Ronaldo, diventato papà? naturamente no, eccovi dopo il salto le ultime news al riguardo. La splendida venere nera Naomi Campbell taglia il nastro dei 40 anni più in forma che mai, Sebastian Vettel un campioncino in erba che può diventare leggenda. E ancora Logan Lerman il baby divo di Percy Jackson si racconta, e l'eclettica Katie Perry professa la sua ammirazzione per la collega Lady Gaga. George ed Elisabetta dinuovo insieme sul lago di Como, la folle notte di una modella e il racconto di un grande stilista e della sua vacanza privata a Roma, su Twitter. Tutto questo e molto altro su Vanity di oggi, subito dopo il salto.

arla Marina La Rosa, che racconta il suo dolore per la tragica scomparsa di Pietro Taricone. Erono amici loro per davvero, no come i tanti falsi amici spuntati come gunfhi in tv dopo la morte del guerriero.

Vi frequentavate?

«Non tanto. Ma ci sentivamo regolarmente. Io e lui, con il passare del tempo, eravamo riusciti a instaurare un rapporto solido e sincero. Eravamo uniti da tante cose: l'instabilità, per esempio, che ha sempre caratterizzato le nostre personalità e le nostre scelte di vita. Ci confrontavamo spesso. Ma sempre tenendo fuori il lavoro. L'ultima volta l'ho visto un mese fa. Ed è stato il solito Pietro. Se capiva che stavi giù, che vivevi qualche difficoltà, era sempre pronto ad aiutarti, a invogliarti a fare, a non tirarti indietro. Solo in video, ultimamente, non era più lui».

Cioè?

«Tempo fa ci eravamo ritrovati ospiti di un programma tv e Pietro mi era sembrato molto chiuso e a disagio. Quei salotti gli davano fastidio. Mi aveva fatto impressione perché l'avevo sempre visto forte, aperto e solare. E soprattutto riservato: se aveva un problema, non lo dava mai a vedere. Metteva la corazza. Era un uomo con le palle – merce ormai sempre più rara -, di quelli capaci di affrontare ogni situazione».

C'è qualcosa in questi giorni che le ha dato fastidio?

«Quel poco che ho visto in Tv mi ha fatto capire che tante persone non conoscono il significato della parola rispetto. Con quale faccia tosta persone che non lo incontravano da anni si sono messe a parlare di lui come se si fossero visti il giorno prima? Ma me l'aspettavo, sia chiaro. È stata incredibile, invece, la reazione della gente. Che mi ha sorpreso, ma fino a un certo punto. Al di là dei luoghi comuni, 'o guerriero e via dicendo, tutti quelli che conoscevano Pietro rimanevano affascinati dal suo modo di essere. Aveva un entusiasmo travolgente, che riusciva in qualche modo a trasmettere a chiunque lo avvicinasse. Si buttava anima e corpo in ogni cosa, era curioso, affamato di tutto. Era sempre a correre dietro a mille cose, Pietro. Era la persona più viva che io abbia mai conosciuto».

aomi la diva degli anni 90 si racconta in un'intervista alla soglia dei 40 anni, e a sorpresa si dimostra un'esperta di calcio. «L'ho toccata solo con i guanti perché, per tradizione, sono solo quelli che la vincono che la possono toccare a mani nude. Lo sapeva?».

Veramente no. Per chi tifa ai Mondiali?

«Ho fatto il tifo per il Brasile e per il Ghana: peccato siano state eliminate. Peccato anche per l'Argentina: mi piace Maradona, e mi piace come gioca la squadra. Voi italiani invece avete giocato malissimo».

Qual è la qualità più importante per farcela?
«Non buttarsi giù se non si viene prese a un casting. Pensare sempre: "Non è niente di personale". Facile a dirsi, durissimo da mettere in pratica».

Il suo successo ha fatto molto per l'affermazione delle modelle nere.
«Non abbastanza. La situazione è migliorata, ma siamo ancora indietrissimo. Un evento come il Black Issue di Vogue Italia resta un'eccezione. Ci vorrebbero più Franca Sozzani nel mondo. Su Vogue. it valorizza molto la bellezza etnica. Ma resta l'unica».

Allora, come sono questi 40 anni?
«Belli. D'altronde, è pieno di donne di 40 anni meravigliose. Non mi pongo troppi problemi. Fisicamente sto bene».

E mentalmente?
«Sono attiva, ho voglia di fare ancora molto. Non penso di andare in pensione. Mi vede come sono. Mille cose contemporaneamente, se sto ferma mi annoio. Questo all'esterno. All'interno, sono molto più calma di una volta».  

ntervista a tutto campo al baby campione ella Red Bull che aspira a vincere il mondiale di F1, e dimostra un caratterino niente male.

La competizione ha preso il sopravvento. I vostri rapporti si sono raffreddati?
«Non è stato bello da vedere, lo capisco, ma non possiamo tornare indietro. Ora comunque è tutto a posto».

Mark è un avversario reale per il titolo?
«
Certo, guida la mia stessa auto, la migliore. E io conosco i suoi pregi e i suoi difetti come nessuno. Può vincere».

Lei dà sempre il nome di una donna alle sue auto. Come li sceglie?
«Come si sceglie, almeno credo, il nome di un bambino. Lo guardi e decidi che nome merita. Ma non userò mai il nome di Hanna, la mia ragazza: come potrei, poi, prenderla a calci ?».

Le capita di provare paura in pista?
«A tutti i piloti in realtà capita di avere paura. Ma a differenza di chi guarda, noi sappiamo cosa succede. Per me la paura è qualcosa di diverso… ad esempio, ho paura dei topi».

La paragonano a Schumacher, ma lei sorride di più. Non è mai stressante tutto questo?
«Mai. Ovvio che rido, sono in Formula 1! Davvero ancora non ci credo».

Con Mark Webber il dialogo è di tenore diverso. Con 8 anni di esperienza in F1, un impegno nel no-profit che in Tasmania, nel 2008, gli è costato un brutto incidente in bicicletta simile a quello recente di Valentino Rossi, e una moglie-manager, Ann, a cui dice di dovere tutto («Se non fosse per lei, forse sarei a pascolare pecore»), Webber ha l'aria matura di chi ha lottato, e ora vuole raccogliere.

Lei e Vettel potreste definirvi amici?
«Siamo compagni, ma non è un rapporto "paterno", fatto di consigli e così via, siamo troppo diversi. Io sono nato nel bush australiano, lui in Europa, non so bene dove. E poi c'è l'età».

Dieci anni sono così tanti?
«
Un'eternità. Lui è di un'altra generazione, è figlio della tecnologia, in sintonia totale con qualsiasi dispositivo elettronico».

E il pregio di Mark Webber?
«Io sono costante».

attore protagonista di Percy Jackson e il ladro di fulmini, parla di se e dice: "Non sono certo il classico figo del liceo, anzi…"

Un ragazzo che scopre di avere poteri «particolari», due amici che lo aiutano, una scuola per «mezzosangue»: il paragone con Harry Potter è scontato.
«Sono due saghe molto diverse. Il regista di Percy Jackson, Chris Columbus, ha girato i primi due Harry Potter. Ma questo film è molto più dark».

Qual è il suo personaggio preferito dell'Olimpo e dintorni?
«Ercole, perché le sue imprese mi sono familiari fin da bambino».

Questa è anche una storia sulle difficoltà del rapporto tra padre e figlio. Com'è quello con suo padre?
«Lo adoro: siamo molto uniti».  «Tutti sapevano del mio amore per il cinema, ma nessuno se lo aspettava. All'inizio erano piccole parti, quindi pensavano che avrei comunque studiato e scelto un vero lavoro. Poi, il fatto di avere avuto un certo successo ha calmato i loro nervi».

L'ha incoraggiata a diventare attore?

Nel film si dice: «Puoi essere addestrato fin che vuoi, ma poi quello che conta è seguire l'istinto». Lei è d'accordo?
«Certo. È vero anche per la recitazione: devi preparare a fondo il personaggio, ma ciò che hai studiato è solo il 30 per cento di quello che ti serve sul set. Poi subentrano l'istinto, la creatività, l'amore. Ci sono cose che non si possono insegnare».

a bella cantante statunitense rivelazione degli ultimi anni, si racconta in una divertente intervista.

Quanti amici veri ha?
«Una quindicina, direi».

Più ragazze, più ragazzi, o più gay?
«Molte ragazze, molti gay e un paio di amici eterosessuali. Sa, sono fidanzata».

Frequenta celebrity?
«Mi sento ogni tanto con Taylor Swift e mi becco con Rihanna quando siamo negli stessi posti. Ma vedo di più i miei amici».

E Lady Gaga?
«Avevo il suo numero, ma l'ho perso».

E non l'ha più cercato?
«Lo sa che non amo troppo parlare al telefono (ride). Tanto non riesce a farmi parlare male di Lady Gaga. Sono una sua fan».

Il suo fidanzato è Russell Brand, un attore comico molto amato in Inghilterra. È più facile avere una relazione con una persona già famosa?
«Il primo motivo per cui io e Russell stiamo insieme è che io adoro ridere, e nessuno mi fa ridere più di lui. E poi è sexy, è attraente e non lo posso controllare. In passato cercavo sempre di tenere sotto controllo i miei ragazzi ma non è mai servito. Il nostro rapporto funziona non perché lui è una celebrità, ma perché ha un carattere più forte del mio, da tutti i punti di vista: fisico, mentale e spirituale».

Vivete insieme?
«Sì, ho appena comprato casa a Los Angeles… c'è anche la piscina».

È vero che vi sposerete in India?
«Se accadrà, lo saprete solo a cose fatte».

i chiama Cristiano, proprio come il papà, il primogenito di Ronaldo. È stata la famiglia del portoghese a rivelare il nome del neonato, nato dalla relazione segreta del Pallone d'Oro con una misteriosa ragazza statunitense, pagata 12 milioni di euro per il suo silenzio. Mentre il papà, in compagnia della fidanzata russa Irina Shayk, è in vacanza negli Stati Uniti, sono la mamma Dolores e la sorella Katia a prendersi cura del piccolo Cristiano in una villa ad Algarve. «Il bambino sta molto bene – le parole della sorella Katia -. Ce ne stiamo occupando noi mentre Cristiano è via. È stato Cristiano a scegliere il nome del bimbo ma a noi piace. Assomiglia al papà e un po' a me, ha i nostri occhi. Mentre non conosciamo la mamma, non l'abbiamo mai incontrata».
 La sorella di Ronaldo non ha voluto confermare né smentire se il fratello, per diventare papà, sia ricorso ad una mamma-surrogato: «Alcune persone pensano che sia una situazione strana, ma noi no. Siamo molto contenti – conclude – di quello che ha fatto Cristiano».

ui è fatto così. È un uomo pratico. Niente a che vedere con quelle star di Hollywood che svaligiano gli antiquari della Third Street Promenade di Santa Monica, o Rodeo Drive a Los Angeles, a caccia di preziose suppellettili. Se George Clooney decide che è l'ora di prendere un aperitivo sul lago di Como non fa lucidare dai camerieri una coppa da cocktail d'argento, prende il pentolone di alluminio per bollire la pasta e lo riempie di ghiaccio, bibite e champagne. Poi inforca le ciabattine e parte per la scampagnata in motoscafo. Solo lì, in mezzo al Lario, può eludere la «vigilanza» dei fotografi che assediano la sua Villa Oleandra da settimane. Tra gli stratagemmi anti-gossip dell'estate, anche il nuovo maxi gazebo montato in villa, vicino alla piscina, per proteggere le colazioni da occhi indiscreti. Con Clooney c'è sempre la fidanzata Elisabetta Canalis che, reduce dal set di Portland della terza serie del telefilm Leverage dove è stata guest star di alcuni episodi (li vedremo su Joi e poi su La7), quest'anno ha chiamato a raccolta alcune amiche (vedi a destra). Invece, ospite dell'attore per il secondo anno consecutivo è Karen Duffy, sua ex (sono stati insieme più di dieci anni fa), con la quale la coppia ha instaurato una solida amicizia.

Una serata di gala per Kate Moss in occasione della presentazione della mostra a lei dedicata a Londra: Kate Who? del fotografo peruviano di origini italiane Mario Testino. Nell'esibizione compaiono solo immagini scattate dal fotografo alla modella inglese. Giunta alla inaugurazione al top della forma, circondata da stilisti e personalità, da Vivienne Westwood a Donatella Versace, da Stella Mc Cartney a Alice Dellal, poche ore dopo è stata colta dall'obiettivo dei fotografi del Daily Mail lasciare l'after party confusa e incapace di tenere aperti gli occhi

Un giorno nella capitale per Dolce e Gabbana. Il duo di stilisti, a Roma per una session fotografica insieme alla testimonial d'eccezione Monica Bellucci, offre un insolito retroscena della giornata, grazie alla passione di Stefano Gabbana per il social network,  Twitter.
Fonte: Style.it, Nonsolomoda.com, Corrieredellosport.it

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