mercoledì 29 settembre 2010

Alessandra Amoroso: "Ho pensato di farmi suora. Come Sister Act"

 

cover amorosoAlessandra Amoroso: "Ho pensato di farmi suora. Come Sister Act"

Ad un anno esatto da Senza Nuvole, suo album di debutto, Alessandra Amoroso torna al suo pubblico con 13 canzoni tutte nuove, di cui due - finalmente! - in inglese, la solita bella voce ed un antusiasmo quasi contagioso. Noi l'abbiamo incontrata. 

Come è stato lavorare a questo disco rispetto al precedente?
La differenza più importante è che qui dentro ci sono più io. Dopo le incisioni andavo sempre in saletta per riascoltare, correggere, dire la mia insomma. Ci ho capito un po' di più... E poi ci sono 2 canzoni in inglese, che era il mio sogno.
 

Nei due brani in inglese - I'm a woman e Clip his wings - scritti per te da Chico Bennett (Madonna, Destiny's Child, Nelly Furtado) tu rendi davvero di più...
Sì! Forse perché non capisco quello che canto! (ride) Ho comunque un approccio differente. Ma almeno per ora devo accontentarmi di 2 canzoni. Non posso comportarmi da egoista: è l'italiano la lingua che tutti capiscono.
 

Il team autoriale e produttivo di questo disco è di tutto rispetto (Kaballà, Dado Parisini, Saverio Grandi, Federica Camba e tanti altri). C'è una canzone che però ami di più?
Ebbene sì. E' Urlo e non mi senti di Francesco dei Modà. Mi ci riascolto anche in macchina e non mi era mai successo. E' un brano che ho voluto fortemente. Mi piace tanto cantarlo, interpretarlo. I Modà li ascolto da sempre e li amo da morire. Quando Francesco mi ha proposto il brano quasi non ci credevo. Ma di tutto il team sono consapevole e onorata. E orgogliosa del risultato.


Per il lancio dell'album hai fatto un viaggio in treno con alcuni tuoi fortunati fans, in tre tappe - Milano, Roma e Napoli - ed altrettanti showcase. Come ti è venuta questa idea?
E' venuto in mente alla mia casa discografica, la Sony, e a Friends&Partners che è il promoter dei miei tour. Io ho proprio la necessità di stare vicino alla gente, di un contatto stretto. E sono stata accontentata. Ho avuto modo di stare insieme a gente che mi segue da un pezzo, di chiacchierare con loro. E' stato molto bello.


Il tuo tour estivo ha fatto molte tappe in locali o eventi gay. Una drag queen ti imita... C'è un rapporto speciale con loro?
Io ho lafortuna di avere tanto calore da parte della gente, ma da parte dei gay - si può dire? - ancora di più! Dopo una serata, recentemente uno mi ha detto: 'Io sono gay, ma a te ti farei'. Mi divertono. Mi piace questo loro non avere peli sulla lingua. E quella parola che usano così spesso: 'Adoro!'"


Tra tutti quelli usciti dai talent show televisivi tu sei quella che ha fatto i numeri più grossi. A cosa lo attrubuisci: alla musica o a come sei tu? E senti questa responsabilità?
Sicuramente il mio carattere ha del merito. Mi sentono vera. La responsabilità? Accidenti se la sento! Ho la schiena incriccata dal peso della responsabilità. Ma non è tutto oro quello che luccica. Dietro c'è lavoro, c'è stress. Ci sono state volte che per la paura ho pensato di scappare, mollare tutto e rifugiarmi a casa, nella mia Lecce. Ma poi quando salgo sul palco e sento la gente che mi acclama, che canta le mie canzoni capisco che bisogna andare avanti, anche per loro. Prima non accettavo le critiche negative, ora sto imparando. E continuo per le persone che mi vogliono bene.

DA virgilio.it

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