Eccoci al secondo concerto dell'estate, quello dei Sonohra. Ho seguito il concerto direttamente dal backstage, tra fan scatenate che mi chiedevano di conosegnare i loro regali ai due fratelli, tour manager bravissimi e attentissimi ai loro artisti, e scambiando qualche parola con i cantanti.
Buona lettura!
Luca e Diego Fainello, i Sonohra, idolatrati da «boy band», come loro stessi ci confessano. Pensavo fossero appena adolescenti, e invece, loro, ragzzini non lo sono: 28 anni il biondo, 24 il moro, ma ne dimostrano decisamente meno -, nonostante l'attaccamento conclamato a Dire Straits e Blues Brothers. Ieri hanno riempito piazza Libertà ad Alessandria con un pubblico circa undicimila persone dove le ragazzine erano la stragrande maggioranza. In città sono approdati verso le 13, l'aria un po' assonnata: conferenza stampa in Comune, qualche parola di circostanza, la foto con alcune fans, poi una lunga dormita pomeridiana in una stanza dei Buoi Rossi, con la hall dell'hotel presidiata dalle fans irriducibili.
Nel frattempo una quarantenne si presenta all'hotel con tanto di valige affermando di essere la fidanzata di Diego. Lui viene avvisato ma non la conosce, così la donna viene gentilmente allontanata dai ragazzi, salvo poi ritrovarla attaccata alle reti che delimitavano il backstage.
Fra le prime ad arrivare in piazza
una «nonna sprint», Paolina, 74 anni, cappello di paglia e simpatia innata: «Sono qui dalle tre del pomeriggio» dice, appoggiata ai cancelli proprio sotto il palco. Ha accompagnato Giulia, 17 anni, e Gaia, 11 anni, arrivate da Bosco Marengo, che per ingannare l'attesa applaudono pure i tecnici del suono e i musicisti alle prese con le prove pomeridiane. Ci sono fan che hanno preso un metronotte per essere al concerto puntuali, altre che arrivanoda Lucca e da Novare, per altre ancoras, il oncerto è un regalo di promozione.
Una ragazza di Genova è al suo sesto concerto "io li amo! Li seguo da anni, sono il mio gruppo preferito!"
Mancano dieci minuti alle 22 e si alzano le prime note: subito «Seguimi e uccidimi», uno dei pezzi di punta del nuovo album, «Metà». Poi, fra gli urletti delle fans più accese, altri due brani nuovi; «M'illumino diverso» e «Baby», quella maltrattata a Sanremo. Alle canzoni più recenti sono alternate quelle del primo disco che ha fatto conoscere i Sonohra al grande pubblico «Liberi da sempre» -, poi alcune interpretazioni in acustico e, nella seconda parte, cavalli di battaglia di miti del blues e del rock, come «The Thrill is gone» di B. B. King, «Are you gonna go my away» di Lenny Kravitz, «Sultans of Swing» dei Dire Straits, per un entusiasmante crescendo. «L'amore», il pezzo che rivelò i Sonohra alla loro prima esibizione al Festival di Sanremo, arriva giusto alla fine. E c'è ancora tempo per un bis: «Cut me loose», la versione inglese di «Seguimi o uccidimi». Poi tutti a casa.
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