Belén: «Io, figlia della paura»
Se Belen Rodriguez a 18 anni lasciò l'Argentina e venne a cercare la fortuna in Italia, fu per fuggire al ricordo della notte più spaventosa della sua vita. La racconta a Vanity Fair, che le dedica la copertina in edicola dal 23 giugno, e che, per ricostruire la storia inedita delle sue radici, 7 anni dopo l'ha riportata proprio in Argentina . Dove l'ha fotografata nella «sua» pampa e dove ha raccolto il racconto di quella notte.
Un minuto prima Belén Rodríguez stava flirtando con il fidanzato nel giardinetto di casa a Pilar, paesino di campagna a 60 chilometri da Buenos Aires. Un minuto dopo è sotto tiro, con una pistola puntata alla tempia, mentre una mano le strozza il collo, impedendole di strillare, sequestrata in soggiorno con tutta la famiglia: mamma Veronica, papà Gustavo, i fratelli più piccoli Cecilia e Jeremías. Ostaggi di tre bandidos incappucciati che urlano, minacciano e sventolano le armi. La rapina, tre ore interminabili, segna per sempre la vita di quella che neppure sogna di diventare un giorno la showgirl più famosa d'Italia. «Quando quei tre se ne furono andati, in casa non c'erano più nemmeno i piatti. E non ci volli rimanere neppure io. Per colpa di quella notte è morto mio nonno Alberto. Di rabbia e d'infarto, tra le braccia di mio padre. Tre settimane dopo, a 18 anni, i miei genitori mi hanno lasciato andare tra le lacrime: addio Argentina. Presi un volo per Roma. Quelli erano ragazzini, resi coraggiosi dalla droga, ma capaci di ammazzarti. La mia famiglia era in ginocchio, come tutto il Paese, piegato dalla crisi economica. Dovevo fare qualcosa, dovevo andare via».
Il resto lo ha fatto la cronaca rosa: ex brava fidanzata del calciatore Marco Borriello, nel 2008 ha dato sfogo al suo animo ribelle diventando la compagna di bravate del controverso agente di paparazzi Fabrizio Corona. Incurante delle critiche sulla sua vita privata, ha portato avanti tre programmi comici: Scherzi a parte e Sarabanda per Canale 5, Stiamo tutti bene per Raidue. Ora viene data in lizza per Zelig, una nuova trasmissione comica su Raidue e, addirittura, per la conduzione del Festival di Sanremo 2011 con Christian De Sica.
Che cosa c'è di vero?
«Nulla. Non c'è nessuna trattativa aperta, né per Zelig né per Sanremo. Mi dovesse capitare di salire sul palco dell'Ariston da conduttrice, è la volta buona che mi mettono una bomba in casa per l'invidia».
Sente questo genere di pressione intorno a lei?
«A volte il successo non ha spiegazioni razionali. Io non ho fatto nulla di memorabile, e questo dà ancora più fastidio».
Lo dica lei. Chi crede sia «una grande»?
«Certe qualità umane contano più delle doti artistiche. Se guardo Simona Ventura e Antonella Clerici, vedo grinta che sposta le montagne e cuore che buca lo schermo. E questo convince il pubblico più di qualsiasi performance. Allora penso che ce la posso fare anch'io».
L'immagine sullo schermo del suo telefonino è la fiamma che brilla nel camino di casa a Milano.
«Ne sono orgogliosissima. Finalmente ho messo radici: la precarietà stanca. Ho voluto la cucina in legno, la pietra nelle pareti come usa da noi, il bianco che domina tutto. Come vicino di casa ho Marcello Lippi. Non so se andremo d'accordo: io al Mondiale avrei voluto Balotelli e Cassano».
Che cosa l'ha aiutata di più?
«L'educazione che ho ricevuto dai miei: è come uno zaino incollato alla schiena. Non ho dimenticato che sono figlia di gente semplice ma onesta. Che le persone perbene sanno dire no. Nell'ambiente che frequento, certo, lo zaino si svuota presto. Quando avverto che è troppo leggero, torno a casa a fare il pieno».
Le sue baruffe con Corona sono sempre più frequenti: facile pensare che qualcosa stia scricchiolando.
«Non lo nego: spesso penso io stessa che potrebbe finire. Ma poi non finisce, anche perché ho imparato a essere indipendente dal suo amore. Fabrizio è tutto per me: l'amico, l'amante, il comico che ti fa ridere quando le cose sembrano andare a rotoli. Però ti soffoca con i suoi sentimenti. Ho dovuto imparare a respirare. A dirgli: basta, piantala».
Quanto è importante, tra voi, l'intesa sessuale?
«Abbiamo un buon equilibrio, ma non è la cosa principale. Una volta Fabrizio mi ha detto: "Credevo che fossi una bomba, e invece...". Sono passionale, ma del sesso so anche fare a meno».
C'è una brutta storia a sfondo sessuale che in questi giorni la perseguita.
«Avevo 18 anni, facevo l'amore con il mio fidanzato. Era figlio di amici di famiglia, frequentava la nostra casa, giocavamo con il sesso. Abbiamo fatto un video. Lui lo ha portato in Italia, lo ha fatto girare per le redazioni dei giornali. Decine di completi estranei mi hanno visto nuda. Anzi, più che nuda».
Che cosa intende fare?
«Il mio avvocato ha preparato una lettera di diffida: pubblicare quelle immagini sarebbe una violenza gratuita. E in Argentina, dove all'epoca dei fatti si era minorenni fino ai 21 anni di età, sarebbe anche un reato».
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da style.it
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