Da una storia che è finita a una storia che è iniziata
Mi ha scritto Serena Enardu.
Per la precisione, mi ha spedito (di sua spontanea volontà ci tengo a sottolinearlo- e poco importa se qualcuno stenterà a crederci) due lettere, che vengono pubblicate su questo numero di Visto.
In entrambi i casi, però, il vero destinatario delle missive non è il sottoscritto, utilizzato semplicemente come tramite, perché da una parte Serena ha voluto rivolgersi ai suoi sostenitori (e a quelli di Conversano) e, dall'altra, ha parlato direttamente proprio all'ex fidanzato.
Il primo messaggio, che la Enardu ha inviato al nostro blog, lo trovate, con la relativa risposta, a pagina 110 e contiene, sostanzialmente, un invito a tutti i sostenitori dell'ex coppia, che oggi si sono scissi in due partiti, a favore di lei o a favore di lui, affinché la smettano di scannarsi e di scannarli.
Ma, considerati i precedenti e conoscendo il modo di ragionare di certi fan, è purtroppo prevedibile che l'intervento si rivelerà vano, specialmente dopo che gli ammiratori (e soprattutto le ammiratrici) di Giovanni avranno preso visione del secondo scritto.
Qui, infatti, Serena torna sul (presunto) tradimento ai suoi danni da parte di Conversano e, replicando all'intervista da lui rilasciata due settimane fa a Visto nella quale smentiva qualsiasi contatto con Pamela Compagnucci, afferma di avere prove inconfutabili che i due si parlarono a più riprese nella notte tra il 26 e il 27 marzo, notte che, dopo vari aggiustamenti della memoria, risulta, infine, essere quella del «fattaccio».
E sfida Giovanni a mostrarle i tabulati delle chiamate in uscita dal suo cellulare.
Naturalmente, come è accaduto finora, noi riportiamo dichiarazioni e tesi dei due contendenti, concedendo a entrambi non solo l'onere della prova (o della prova contraria), ma anche il sacrosanto diritto di replica.
Quindi, sempre che Conversano se la senta di rispondere, il pallino ora torna a lui.
[....]
Cambiamo completamente argomento e passiamo all'ennesima puntata della storia (anzi della fine della stroria) tra Serena Enardu e Giovanni Conversano.
Con un'inaspettata lettera aperta al Direttore, Serena interviene in prima persona per lanciare un messaggio pubblico a Giovanni.
Immagino già le critiche e i commenti (rispettosi, per favore, aggredire non serve a nulla), e proprio per questo invece di fare io il sunto di ciò che Serena ha deciso di scrivere, vi pubblico le prime righe:
Caro direttore, leggendo la sua rivista, mi sono imbattuta in un trafiletto dove il dott. Conversano risponde alle vostre domande inquisitorie (spero non si sia offeso se non gli avete dato la copertina, oltre che l'intervista e il book fotografico al mare). Le risposte sono state per me come la goccia che fa traboccare il vaso (Giovanni, per favore, placati) e d'impeto mi sento di scrivere
questa lettera.
Il resto lo leggerete su Visto n° 26 a pagina 18.
da blogvisto
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