mercoledì 21 aprile 2010

Emma, la nuova vita dopo Amici e l'amore (per Stefano)

 

Emma Marrone - Emma Marrone, 25enne salentina, è la vincitrice di 
Amici 2010

 

La sua storia assomiglia a quella di Alessandra Amoroso, sua conterranea. Come lei Emma Marrone viene dal Salento , da un paesino della provincia di Lecce, Aradeo, e fino a qualche mese fa lavorava in un negozio di abbigliamento. Una commessa quasi 25 anni con la passione per la musica a 360 gradi («Ascolto tutto, reggae, rock duro, musica classica, cantautori italiani. Mi piacciono De Gregori, De Andre', Lucio Dalla, e così pure i gruppi alternativi»). Ma dopo la vittoria di Amici la sua vita si è trasformata.

Com'è stato il ritorno alla realtà?
Abbastanza forte, perché nella scuola ignoravo quello che stava succedendo fuori. Sapere che oltre ad avere vinto Amici ero al secondo disco di platino e c'era pure il disco d'oro, è stato emozionante.

Come hai superato la paura iniziale che avevi di uscire?
A piccoli passi e con le persone giuste accanto, perché è stato uno sconvolgimento. Lì dentro siamo vissuti nell'ovatta, le uniche cose che dovevamo fare era alzarci la mattina e cantare. Nel momento in cui sei fuori devi imparare a gestire le persone che ti vogliono bene e ti seguono. È spaventoso vederle tutte insieme all'improvviso. Però quando inizia a realizzare cosa ti sta accadento e a tranquillizzarti, impari anche a gestire l'aspetto del pubblico, che è molto importante. Mi da fastidio chiamarli fan.

Perché?
Perché per me sono tutti amici. Leggo sempre le loro lettere, davvero. Giorni fa sono stata a Roma per promozione e me ne hanno date tantissime, e l'altra mattina sono rimasta sveglia fino alle 2 di notte, anche se avevo un volo alle 6, per leggere fino all'ultimo bigliettino. Per me sono cose fondamentali. A parte che quando dormi in albergo ti tengono anche compagnia, perché mi scrivono cose così belle e così vere! Piuttosto che stare sveglia a fissare il soffitto in attesa che arrivi il sonno, preferisco di gran lunga leggere le lettere.

Com'è stata la festa in paese?
Che festa! Mi aspettavo della gente ma non così tanta. Ho avuto paura perché non avevo nemmeno le parole per ringraziare, ero stanca e sotto chock. Ero così felice che oltre a piangere e guardarmi intorno non riuscivo a fare nulla. Guardavo le persone del paese, quelle che salutavo la mattina quando andavo a lavorare, e vederle tutte lì è stato fantastico.

C'è qualche critica che ti ha ferito, nel corso del programma?
Alcune volte avvertivo le critiche in maniera più pesante, ma perché ero io che mi trovavo in un momento di stanchezza psicologica. Quando sei stanca le cose le subisci diversamente, ma non credo di averne subite di così pesante da restare ferita, anche perché non sono una persona che rimane ferita così facilmente. Dopo dieci minuti mi passa tutto, non me la lego al dito e non riesco a portare rancore. Quando mi succede fa più male a me che alla persona in questione.

Conoscevi già Alessandra Amoroso?
No, l'ho conosciuta ad Amici. Abbiamo parlato alcune volte insieme. Caratterialmente siamo molto simili. Il consiglio che mi ha dato è stato: «Sorridi sempre, perché quando sorridi sei troppo bella». Ma più che di musica parlavamo di come stavano le cose giù (nel Salento, ndr), della famiglia, di cose molto semplici.

Com'era la tua vita, prima? Cosa facevi?
Lavoravo in un negozio di abbigliamento molto carino ad Aradeo, a 500 metri da casa. Dopo il lavoro provavo con il gruppo, e suonavo con varie band nei locali. Ho cantato nelle sagre, nelle feste di piazza, in manifestazioni di ogni tipo, a matrimoni, cresime, nei centri per gli anziani. Ho cantato ovunque.

Avevi già tentato la strada dei talent, fosse andata male ad Amici ci avresti riprovato?
Non lo so, con Amici credo di no perché avrei passato il limite dell'età. Molto probabilmente non avrei smesso di fare musica, avrei tentato un modo per fare qualcosa ma non so se avrei provato ancora con la strada della tv.

Come mai l'esperienza di Superstar Tour è finita in niente?
Forse perché all'epoca i talent show non erano visti con occhi benevoli come adesso, erano snobbati dalle radio e dai discografici. Una volta finita l'avventura televisiva se non c'è una radio che ti trasmette il pezzo, o un discografico che investe soldi su di te, hai fatto tv ma è come se non avessi fatto niente.

Una delle Lucky Star, la girl band con cui hai vinto Superstar, ha dichiarato che ti sei dimenticata di loro…
Con una di queste ragazze sono rimasta in contatto. Ora ti spiego com'è andata veramente. Proprio qualche sera fa mi ha chiamato una delle due, Colomba, dicendomi che Laura, la ragazza che aveva rilasciato l'intervista, c'era rimasta malissimo perché non aveva detto determinate cose, ma le sue affermazioni sono state travisate. Io in ogni caso me ne esco con la coscienza pulita, perché non ho mai rinnegato il passato, ho sempre nominato il trio, i pezzi, internet è pieno dei nostri lavori. Del programma ne ho parlato senza problemi quando mi è stato chiesto.

Il fatto di essere telegenica ha influito?
Anche. Non dico per la vittoria, ma in generale sì, perché se fai questo mestiere la presenza scenica aiuta. La musica oggi è anche moda e immagine. Fa scuola l'America: le grandi marche e le grandi firme fanno a gara per avere testimonial come Fergie dei Black Eyed Peas piuttosto che Pharrell Williams.

Lascerai il tuo paese per una grande città come Roma o Milano?
Sì, molto probabilmente mi sposterò a Roma, perché sarei più vicino ai miei, che abitano in provincia di Lecce. Sono molto legata alla famiglia. E poi Roma mi sa più di Sud, e la conosco anche meglio. Mi spaventa da morire l'idea di cambiare città, se devo essere sincera.

Lasci casa per la prima volta?
Sì, ho sempre vissuto con i miei genitori. Con loro ho un rapporto fantastico di totale fiducia. Mi hanno sempre lasciata molto libera. Quando vivi in questa maniera non senti certo l'esigenza di dire: vado via di casa per poter fare le tre di notte con gli amici. Certo, non facevo la mantenuta, lavoravo e ho sempre aiutato mia madre a fare le pulizie quando avevo del tempo libero. Questo mi ha reso indipendente perché so fare il bucato, le pulizie, so cucinare… più che vivere da sola temo l'idea di tornare a casa e aprire la porta senza potere dire: «Ciao mamma». Credo che andrò a stare con qualche amica, perché non mi piace l'idea di non avere nessuno che mi aspetta a casa.

Umanamente cosa ti ha lasciato questa avventura?
Una grande crescita. Sono cresciuta tanto, ho lavorato tanto, ho imparato a contare fino a dieci, a non autodistruggermi. Il mio problema che ho paura di fare le cose male, ci tengo così tanto a questo mestiere che vorrei fare sempre tutto al meglio, mentre in questi mesi ho imparato a rilassarmi un po', io che sono sempre così tesa quando lavoro. A volte anche se una registrazione è fatta bene io ci trovo qualcosa che non va e vorrei rifarla, ma le persone con cui ho lavorato mi hanno fatto capire che non sempre è il caso di essere così pignola, quindi ho imparato a essere un po' più morbida con me stessa.

E l'amore? Sei fidanzata con Stefano sì o no?
Chi è Stefano (ride)? Boh, non lo so...

Ma intanto le diventano gli occhi a cuoricino, quindi lo prendiamo come un sì.

da libero.it

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