Torna su Canale 5 l'amatissima squadra dei R.I.S. ma le novità sono tante. Intanto si saluta Parma e ci si trasferisce a Roma e poi la squadra avrà un capitano nuovo di zecca, anche se è un volto conosciuto dai fan della serie. Protagonista di "Ris Roma" è infatti Euridice Axen, che interpreta il capitano Lucia Brancato: "Un personaggio dalle molte sfaccettature - dice a Tgcom - determinata e forte, ma anche con un lato molto fragile".
Figlia d'arte (i suoi genitori sono Adalberto Maria Merli ed Eva Axen), Euridice Axen ha esordito nel mondo dei Ris nella stagione 6, con il ruolo di Lucia Brancato che, con il cambio di location (in seguito allo scioglimento della squadra di Parma e alla promozione a Maggiore di Venturi), viene promossa sul campo diventando Capitano. "E' stato un ruolo che ho voluto fortemente perché non capita spesso che a una donna vengano offerti questi tipi di incarichi - dice lei -. E' un personaggio scritto molto bene, a 360°. Nel corso della serie uscirà sicuramente una parte di lei che è quella di una donna autorevole, determinata, ma anche un altro aspetto, più privato e fragile e sensibile".
Nella nuova serie, che prende il via il 18 marzo in prima serata, ci saranno vecchie conoscenze come Fabio Troiano nei panni di Daniele Ghirelli e Jun Ichiykawa in quelli dell'italogiapponese Flavia Ayroldi, ma anche volti nuovi, come Primo Reggiani che interpreterà un giovane romano di borgata che finalmente corona il suo sogno di diventare carabiniere. Ma la vera novità, oltre al cambio di città, sarà un più ampio respiro delle vicende su quelle che sono anche le storie private dei protagonisti.
"Rispetto alle scorse stagioni verranno descritti meglio i personaggi - spiega infatti la Axen -. Avrà un peso maggiore la personalità di ciascuno dei componenti. E poi ci saranno più legami. Quindi delle storie personali. La storia poliziesca sarà sempre centrale ma ci sarà una lente di ingrandimento puntata sulle vite dei personaggi al di fuori di essa".
Euridice si divide tra teatro, radio e fiction televisive. Ma cosa preferisce fare? "Posso dire che ciò che realmente importa è il crearsi di quel 'luogo' ideale in cui si sta bene - afferma -. Questo può avvenire in teatro come in televisione. Quando tutte le cose quadrano, allora lì vale la pena esserci. La diversità non c'è, può esserci un brutto spettacolo e una bella fiction e viceversa. In tutti i lavori che ho fatto c'è sempre stato quel 'luogo' in cui valeva la pena esserci. E quindi è stato bello. Almeno per noi. Poi in questo mestiere è sempre il pubblico che ti giudica e non sempre quello che fai piace".
Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it
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